La sera del 3/6/2017 a Cardiff si giocò la finale di Champions League tra Juve e Real.
In piazza San Carlo, il salotto buono di Torino, furono installati due maxi schermi per permettere ai tifosi rimasti in città di seguire la partita usufruendo di un’atmosfera simile a quella dello stadio.
Accadde purtroppo che alcuni disgraziati, approfittando della ressa, pensarono di compiere rapine utilizzando spray urticante.
La reazione di panico, gli spintonamenti e forse anche il fragore dovuto all’esplosione di alcuni petardi provocarono la caduta di molte persone che vennero calpestate dalla folla; due morti e moltissimi feriti.
I responsabili delle rapine e del resto vennero individuati e condannati.
Ma la vicenda lambì anche le autorità, in primis il Sindaco della città Chiara Appendino.
Dei giorni scorsi la sua condanna per omicidio, lesioni e disastro colposi.
Le motivazioni della sentenza non sono ancora disponibili.
Sappiamo, però quale è stata la tesi dell’accusa: la Procura ha infatti mosso al Sindaco l’addebito di non aver impedito la tragedia, come avrebbe potuto e dovuto fare esercitando i suoi poteri di regolare con ordinanza la sicurezza dell’evento.
Il testo unico enti locali (art. 54) consente al Sindaco di intervenire con ordinanza in caso di eventi straordinari possibili fonte di pericolo per i cittadini.
Detto potere pone il Sindaco in posizione di garanzia che fonda la sua responsabilità omissiva, per non aver impedito il verificarsi dell’evento dannoso.
Di falle nella sicurezza ve ne furono parecchie, ma… ma per ritenere una responsabilità di natura penale occorre che sia provata anche la colpa, e cioè l’evitabilità dell’evento e la sua prevedibilità.
Su questo punto presumo le difese daranno del filo da torcere in appello.
Ed infatti la difesa già in primo grado ha sostenuto la imprevedibilità dell’evento: il comportamento irrazionale della folla ed il panico scaturito dagli effetti dell’impiego dello spray urticante non erano prevedibili.
Vedremo se la condanna resisterà all’appello…