Dopo cinque anni dall’esonero dall’ obbligo di seguire corsi di aggiornamento, ieri per la prima volta abbiamo partecipato ad un seminario in presenza su un argomento che ci interessava particolarmente.
Oltre all’opportunità di aver incontrato alcuni colleghi, coetanei o quasi, che hanno avuto la nostra stessa idea, ci è piaciuta molto una frase pronunciata dal relatore: “noi avvocati siamo la cinghia di trasmissione tra società e il mondo delle regole”.
Paragone che rende molto bene l’idea di un qualcosa che va e torna sempre: domande-risposte, azioni-reazioni.
In altre parole siamo l’interfaccia tra le norme, le regole quindi, e la società, cioè i cittadini.
Senza diritto, inteso come regole, non esiste uno Stato, e senza giustizia uno Stato non regge.
E noi avvocati, piccoli o grandi, di città o di provincia, giovani o anziani che siamo, costituiamo un ingranaggio in questo stupendo meccanismo.