L’argomento non è di poco conto: quanto è efficace il nostro ordinamento nell’assicurare la attuazione dei diritti riconosciuti nelle sentenze?
Non molto.
E come reagisce lo Stato agli abusi od all’inosservanza delle sue decisioni?
Risposta simile, non fa molto.
La trasmissione “Fuori dal Coro” di “Retequattro” da tempo sta trattando il filone degli occupanti senza titolo degli immobili, ospitando un cliente di studio che ha esposto il suo caso.
Alcuni periodici di stampa periodica locale hanno poi narrato la vicenda, riportando il commento dei titolari dello studio, intervento che potete leggere nella foto che riproduce l’articolo.
Ci siamo espressi sul tema perché a noi legali capita molto frequentemente di dover affrontare l’iter per la liberazione di un immobile di proprietà di un cliente
Di fronte alle difficoltà ed alle lungaggini del percorso, una considerazione è d’obbligo.
Mentre all’estero è lo Stato che si preoccupa di attuare le sentenze, quelle civili come quelle penali, nel nostro ordinamento quando il cittadino si vede riconosciuto il proprio diritto, deve poi farsi carico della sua esecuzione in concreto, sia esso un credito, oppure sia un provvedimento di sfratto o di rilascio.
E ciò accollandosi i costi, subendone i tempi e scontrandosi con un sistema spesso inefficiente ed inefficace.
Di fatto lo Stato costringe il cittadino, che è titolare di un diritto riconosciuto in una sentenza, di fare solidarietà a sue spese.
Non ci sono alloggi di edilizia pubblica? Allora rallentiamo gli sfratti.
…e intanto l’inquilino non paga ed il proprietario ha oneri, tasse e costi legali.
Il Paese è affetto da una pandemia?
Allora le procedure per rilascio vengono sospese.
E così un problema sociale viene, nei fatti, accollato al cittadino.
…ah certo, la Costituzione riconosce il diritto ad avere un’abitazione, ci mancherebbe…
Non dimentichiamoci, però che è la collettività e quindi lo Stato a dover attuare il diritto.
Non il malcapitato proprietario dell’immobile.
Diversamente, sempre la Costituzione prevede che la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge (art. 42).
Come la mettiamo?