….e quando un cliente ti invita alla sua cena aziendale, ciò significa che forse non tutto si riduce al rapporto professionale.
Dicembre 1996, ero procuratore legale da un anno o poco più e lavoravo praticamente in forma esclusiva per lo studio presso il quale avevo fatto pratica: guadagni modesti ma voglia di fare tanta.
Feste di Natale, per la precisione un giorno a cavallo tra Natale e Capodanno.
Mi chiama L., una persona che non conoscevo e che venne indirizzato a me non ricordo neppure da chi.
Anzi, immagino si rivolse a me solo perchè rimbalzato da altri studi, visto il periodo di feste.
Aveva un adempimento urgente da svolgere, per la precisione un atto da predisporre e da depositare presso il Tribunale di Udine: la scadenza era per due giorni dopo, ma all’epoca non esistevano i depositi telematici e quindi, oltre a predisporre l’atto, occorreva trovare un corriere, sperando che consegnasse in tempo, e soprattutto trovare uno studio corrispondente in loco disposto a prendersi in carico la pratica in quel periodo di feste.
Sono al telefono con L.
…..cosa faccio? Rischio? o saranno problemi per qualche ritardo/imprevisto del corriere o del corrispondente?
Decisi di salire sul treno: accettai l’incarico.
Passai la notte a studiare la pratica e a predisporre l’atto.
Di prima mattina ero davanti all’ufficio del corriere e inviai il plico che giunse il giorno dopo in tempo utile affinchè il collega lo depositasse.
Tutto poi andò bene, ma a dire la verità la pratica non era complessa: anzi forse proprio perchè non complessa era importante che i termini venissero rispettati.
Da allora con L. il rapporto non si è mai interrotto: è cresciuto lui che ha fondato un’azienda solida e strutturata e forse un po’ sono cresciuto anche io.
L., che è più giovane di me, allora veniva in studio con sua figlia, all’epoca bambina e oggi A.U. della sua azienda: per ogni questione escluse quelle di natura tecnica devo interfacciarmi con lei.
Certo si sa che gli esiti possono avere alti e bassi: partite vinte, alcune perse e altre ancora pareggiate.
Quando vinciamo gioiamo insieme, quando perdiamo ci metto sempre la faccia, anche se di colpe non ne ho…..ma si sa come è la nostra professione.
E forse questo è il motivo per cui a distanza di anni siamo ancora qua, al punto che oggi ricevo da sua moglie questo messaggio